Comunicato stampa
Evidentemente a qualcuno la
parola “resistenza” (insieme ai valori di cui è portatrice) dà ancora tanto
fastidio da provocare azioni vili e sconsiderate come quella di far scomparire
i sassi dell’installazione urbana che come artisti avevamo allestito in
occasione del 25 aprile negli spazi del centro cittadino di Belluno. Erano ben
1001 sassi, ciascuno dei quali conteneva la scritta “Resistere per
Ri/esistere”, l’impronta e il nome di coloro che avevano aderito, provenienti
da ogni parte del mondo.
L’installazione avrebbe dovuto
rimanere sino al 28 aprile (anche se era stata data l’indicazione, a chi avesse
voluto, di prelevare qualcuno dei sassi per dislocarlo, moltiplicandone il
messaggio). Nel giro di una notte, invece, quasi tutti i sassi, del peso
complessivo di almeno 10 quintali, sono stati rimossi da qualcuno che ha agito
nell’anonimato con la palese intenzione di vanificare la nostra operazione
artistica, non rendendosi conto che invece con il suo gesto non ha fatto altro
che renderla più “visibile” rafforzandone il valore. La reazione scomposta di
questi ignoti personaggi dimostra che certe parole, specialmente se rese più
evidenti dal linguaggio anticonformista dell’arte contemporanea, sono segno di
contraddizione, pongono domande, suscitano turbamenti. Chi ha compiuto questo
gesto teppistico ha attaccato la libertà di espressione, ha voluto impedire
alle nostre pietre di continuare a “parlare”.
Ma non siamo tanto noi come
autori a sentirci offesi. Profondamente offesa è stata invece la città di
Belluno che è stata privata della possibilità di fruire di un evento artistico
molto atteso e maturato in collaborazione con le istituzioni comunali e con
significative associazioni culturali e sindacali del nostro territorio.
Aurelio Fort
Alfonso Lentini
Nessun commento:
Posta un commento