venerdì 26 aprile 2013



Comunicato stampa

Evidentemente a qualcuno la parola “resistenza” (insieme ai valori di cui è portatrice) dà ancora tanto fastidio da provocare azioni vili e sconsiderate come quella di far scomparire i sassi dell’installazione urbana che come artisti avevamo allestito in occasione del 25 aprile negli spazi del centro cittadino di Belluno. Erano ben 1001 sassi, ciascuno dei quali conteneva la scritta “Resistere per Ri/esistere”, l’impronta e il nome di coloro che avevano aderito, provenienti da ogni parte del mondo.
L’installazione avrebbe dovuto rimanere sino al 28 aprile (anche se era stata data l’indicazione, a chi avesse voluto, di prelevare qualcuno dei sassi per dislocarlo, moltiplicandone il messaggio). Nel giro di una notte, invece, quasi tutti i sassi, del peso complessivo di almeno 10 quintali, sono stati rimossi da qualcuno che ha agito nell’anonimato con la palese intenzione di vanificare la nostra operazione artistica, non rendendosi conto che invece con il suo gesto non ha fatto altro che renderla più “visibile” rafforzandone il valore. La reazione scomposta di questi ignoti personaggi dimostra che certe parole, specialmente se rese più evidenti dal linguaggio anticonformista dell’arte contemporanea, sono segno di contraddizione, pongono domande, suscitano turbamenti. Chi ha compiuto questo gesto teppistico ha attaccato la libertà di espressione, ha voluto impedire alle nostre pietre di continuare a “parlare”.
Ma non siamo tanto noi come autori a sentirci offesi. Profondamente offesa è stata invece la città di Belluno che è stata privata della possibilità di fruire di un evento artistico molto atteso e maturato in collaborazione con le istituzioni comunali e con significative associazioni culturali e sindacali del nostro territorio.

Aurelio Fort
Alfonso Lentini


Nessun commento:

Posta un commento